sabato 5 dicembre 2009

Esercizio 20 - Riscaldamento

Ecco due esercizi per il riscaldamento, facili e veloci, sempre pronti per le vostre squadre sia di neofiti che di veterani pronti a tutto.

Tocco e Ritorno

In questo esercizio la squadra si divide in due gruppi di giocatori pari, posizionati in due linee parallele a circa 10 metri l'una dall'altra in modo che ogni giocatore abbia di fronte a se un compagno.

Al fischio i giocatori di entrambe le fila partono e si toccano a meta' strada tornando immediatamente indietro in corsa all'indietro.

Variazioni 1: I fischi possono essere piu' o meno diradati nel tempo e la distanza fra le due linee puo' essere aumentata fino a 20 metri per abituarsi all'indietreggiamento del Tap.

Variazione 2: Per far riposare meglio i vostri giocatori potete alternare la partenza delle due fila. la distanza sara' di 5 metri fra una fila e l'altra. Al primo fischio parte la fila A che tocca la fila B ferma sul posto. Al secondo fischio le parti ovviamente si invertono.


Il Trenino

Un esercizio semplice e completo per riscaldare i muscoli maggiormente utilizzati nella partica del Rugby Touch.
Componete uno o piu' "trenini" di giocatori nei quali il primo ha in mano il pallone.
al fischio il trenino parte. Il giocatore in possesso effettua un rollball. Il giocatore immediatamente dietro raccoglie il pallone ed effettua a sua volta un rollball dopo un breve scatto. Cosi via tutti i giocatori effettuano la raccolta ed il rollball.

Attenzione: quando si effettua il rollball il giocatore che ha messo a terra la palla deve togliersi dalla traiettoria del "trenino" ma abbiate l'accortezza di farlo sistemare in una posizione in cui vada in sostegno immediato del successivo giocatore evitando che perda concentrazione subito dopo il proprio coinvolgimento in prima persona.

venerdì 23 ottobre 2009

Come strutturare un allenamento di touch rugby e... sopravvivere!

Qui si parte dalla base. Inutile parlarne troppo. Le base dell'allenamento le abbiamo gia' affrontate piu' volte.

Ma qual'e' la combinazione degli ingredienti migliore per far si che i vostri giocatori diano sempre il meglio??

Gli allenamenti dovrebbero sempre prevedere: riscaldamento, esercizi tecnici, gioco.

Come mescolarli? il Riscaldamento e' importante, deve essere mirato e non generico. Deve prevedere movimenti e situazioni che poi i nostri muscoli si troveranno ad affrontare durante il gioco successivo.
Quindi non correte attorno al campo, dedicatevi invece a scaldare con pazienza i muscoli dei polpacci, delle cosce ma anche della schiena e delle spalle in modo da poter poi darvi alla pazza gioia fra cambi di passo, scarti o corse vertiginose.

La fase successiva di esercizio tecnico deve prevedere un ripasso generale delle basi ed una preparazione alle combinazioni di gioco classiche e/o create dalla squadra (incroci, raddoppi, attacchi, sostegni, ecc). Tutto questo deve avvenire sotto forma di gioco per stimolare i propri giocatori a dare il massimo in ogni situazione!

La fase di gioco dovrebbe essere divisa in tempi con recuperi brevi e mirati alla spiegazione di alcune situazioni. Lasciate giocare in ogni caso e sfidate sempre i vostri giocatori a mettere in pratica in campo quanto fatto in esercizio sul campo.

Ora veniamo ai tempi: un allenamento di touch rugby deve durare almeno un'ora.
Le percentuali sono 1/4 per riscaldamento e esercizi e 2/4 per il gioco che deve sempre essere messo in primo piano rispetto al resto.

Divertitevi!

venerdì 17 luglio 2009

Un Tocco d'Azzurro

Giocare con la nazionale italiana rugby e' un sogno per molti, ora grazie al Touch Rugby diventera' realta' per 120 fortunati che il 2 agosto si sfideranno a colpi di touch avendo come compagni di squadra i gladiatori azzurri coinvolti direttamente nell'iniziativa.

Lo staff della Nazionale Italiana Rugby, con la collaborazione esterna della Lega Italiana Touch Rugby, ha infatti organizzato a Morgex, in Val D'Aosta il primo torneo di Touch Rugby in occasione del ritiro estivo della nazionale.

Se volete partecipare contattate direttamente l'organizzazione su acimbrico@federugby.it. Se non avete una squadra ma volete comunque partecipare o se vi manca qualche giocatore non esitate a contattarci all'indirizzo info@rugbytouch.it.

Ci vediamo in campo!

domenica 21 giugno 2009

Workout Breve per potenziare il fisico

Nel Touch Rugby non serve un fisico molto muscoloso, pero' un fisico allenato e pronto e' senz'altro una buona polizza assicurativa sulle prestazioni e contro eventuali acciacchi da giocatore della domenica.

Molti giocatori purtroppo non hanno molto tempo da dedicare all'allenamento che, va ricordato, e' ancora e sempre inspirato dal piu' profondo dilettantismo.

Come fare quindi a mantenere il proprio motore oliato e pronto pur avendo poco tempo per l'allenamento?

Fra le possibili soluzioni ecco qui il Circuito. Un ciclo di esercizi di pochi minuti che viene ripetuto a brevi intervalli senza pausa alternando gruppi muscolari e tipo di attivita'.
Ne ho scelto uno per voi che potenziera' le vostre gambe senza appesantirle e vi dara' la possibilita' di gestire lo sforzo aumentandolo secondo le vostre esigenze.

WORKOUT A
1 esercizio: appoggiatevi con entrambe le mani ad un bracciolo di una poltrona, o ad una panca o se l'avete ad un pallone per addominali come quelli delle palestre.
Portate avanti una gamba e lasciate l'altra distesa, al via dell'esercizio alternate la posizione delle gambe. Ripetete per 10 volte (destro sinistro, dieci volte) per 5 ripetizioni.

2 esercizio: mettete i piedi sul terzul'timo gradino di una scala o su una sedie e poggiate le braccia a terra. Eseguite la classica flessione delle braccia da questa posizione. Ripetete 10 volte per un minimo di 2 ripetizioni.

WORKOUT B
1 esercizio: utilizzate un gradino o uno stepper dell'aerobica o un'altra superficie che sia piu' o meno paragonabile. Posate un piede sulla superficie e l'altro a terra ed utilizzando il movimento delle braccia invertite la posizione dei piedi il piu' velocemente possibile. Ripetete per 10 volte (destro sinistro, dieci volte) per 5 ripetizioni.

2 esercizio: nella classica posizione delle flessioni sostenetevi con una mano sul terreno e con l'altra sul piano di una poltrona o del divano o di un'altra superficie paragonabile.
Eseguite quindi la flessione delle braccia alternando ad ogni movimento completo la mano appoggiata al divano con quella a terra. Ripetete per 10 volte minimo 2 ripetizioni.

Giocate con gli esercizi precedenti ed alternateli al touch rugby per ottenere il massimo dei risultati. Non ripeteteli tutti i giorni! Date almeno un giorno di riposo ai vostri muscoli fra un circuito e l'altro, specialmente all'inizio!!

giovedì 16 aprile 2009

Meglio giri di campo o riscaldamento mirato?

Meglio girare intorno per delle mezzore o fare un 20-30 minuti di esercizi sempre differenti per rompere il fiato?

Ormai sapete gia' la risposta, si perche' come sempre dipende!

Dipende da cosa avete intenzione di proporre durante l'allenamento. Una corsa di 20-30 minuti aiuta a riscaldare i muscoli delle gambe e proporre una corsa che si allunga durante l'arco della stagione aumenta le capacita' polmonari dei giocatori (fa "fiato") ma questo esercizio non basta per scaldare le gambe e prepararle ad una partita di Rugby Touch.

Correre allo stesso ritmo per 20-30 minuti porta le gambe a "fissare" nella struttura dei muscoli coinvolti un certo ritmo di corsa. Il corpo in generale reagisce a quel tipo di corsa che pero' non e' propria del Rugby Touch, anzi, ne e' praticamente esclusa!

Il riscaldamento e' stato definito come momento nel quale i muscoli vengono "accompagnati" nei movimenti che dovranno poi effettuare sotto sforzo.

I movimenti che dovranno effettuare riguardano cambi di angolo di corsa, brusche frenate e accelerazioni brucianti. Momenti di pausa ridotti e grandi corse in sostegno, movimenti particolari durante il Rollball ed il Tap.

Questi sono i movimenti che devono essere presi in considerazione per primi e che dovrebbero essere presenti in un buon riscaldamento.

Intendiamoci, non che faccia male correre due - tre volte a settimana per fare fiato e tenersi in movimento, ma come riscaldamento non e' certo sufficiente ed anzi puo' diventare dannoso.

Fate correre i vostri giocatori uno o due giri di campo per iniziare a muovere le gambe, poi continuate con giochi ed esercizi lenti che man mano devono aumentare di intensita' fino ad arrivare al livello di intensita' corretto per la partita.

mercoledì 1 aprile 2009

Esercizio 19: Ad ognuno il suo

Questo esercizio serve per l'allenamento della difesa intesa come corretta valutazione delle proporzioni di forza in campo e adeguamento della posizione dei difensori.
Insomma.. detta cosi sembra una cosa seria quindi chiamiamola come la chiamano tutti i giocatori di Rugby da anni a questa parte: ad ognuno il suo!

Mettete due sacchi per il placcaggio a distanza di circa 10 metri l'uno dall'altro (in alternativa potete usare i pali dell'H).

Dividete la vostra squadra in gruppi di tre giocatori e disponeteli in 3 file parallele. Fate partire queste file dalla stessa linea dove sono posizionati i sacchi.

Posizionatevi in un qualunque punto della linea dei sacchi e rimanete fermo.

A circa 20 metri dalla linea di partenza i giocatori dovranno girare intorno ad un conetto e dovranno schierarsi a 5 metri dalla linea dei sacchi davanti ad ognuno dei sacchi ed a voi.

Una volta schierati il primo giocatore chiamera' "su" o voi chiamerete "gioco" per simulare la chiamata dell'arbitro e dovranno partire, toccare i sacchi e voi e tornare a 5 metri per poi terminare l'esercizio tornando nelle file iniziali cambiandosi di posto.

Gioco o Esercizi? Questo e' il problema!

..o meglio, questo e' il grattacapo dell'allenatore che un po' a tutti i livelli si chiede se deve insistere con il "gioco e basta" per insegnare direttamente sul campo ai suoi giocatori cosa fare in determinate situazioni o se invece deve prendere per mano i propri atleti e inventare esercizi sempre nuovi per creare almeno una base comune ai vari giocatori.

Qual'e' la risposta? cosa dobbiamo fare?!

La verita' e' che come per tutte le cose... dipende!


Dipende dalla squadra, dalla sua composizione, dal talento di ogni singolo giocatore e dalla capacita' di quel giocatore di adattarsi a situazioni imprevedibili traendo insegnamenti da quanto gli capita in campo.


Per tracciare un filo logico nella discussione ed individuare quindi almeno qualche criterio piu' stringente si puo' partire dall'esperienza dei giocatori che compongono la squadra.
Piu' i giocatori sono esperti (Rugby Union, League, Seven) maggiori saranno le probabilita' che giocando e basta imparino cio' che devono sapere e che non acquisirebbero senza difficolta' se invece si trovassero a fare esercizi.
Meno tempo e' passato da quando i giocatori si sono affacciati al mondo del Rugby Touch e piu' tempo invece andra' dedicato agli esercizi.
Questo perche' al giocatore esperto non mancano le Basic Skills le capacita' di base che servono per gestire ogni movimento non solo della palla ma anche di ogni giocatore in campo.

Il giocatore esperto ha manualita', visione di gioco (a volte pessima ma ce l'ha!), decisione... ma queste caratteristiche come le ha acquisite?!
Facendo esercizi su esercizi!!!


Allora non c'e' verso, per i giocatori neofiti gli esercizi sono fondamentali ed il "gioco e basta" praticato in molti club e' deleterio perche' e' un sistema molto piu' lento di apprendimento ed a meno di qualche talento innato dara' risultati scarsi. Ma soprattutto non insegnera' ai giocatori la logica del sacrificio, tipica dei veri Rugbysti.

Quindi devo costringere i miei giocatori a subire esercizi ripetitivi e pesanti?
No, anzi!
inventare esercizi leggeri e sempre nuovi e' una sfida per l'allenatore ed una sfida devono essere anche per i giocatori!

Partite da un movimento, un'azione o quant'altro volete allenare nei vostri atleti.
Scegliete il movimento piu' adatto e ora pensatelo in modo che ci sia competizione fra gruppi e/o sfide personali, staffette.. insomma, inventatevi qualcosa di diverso ad ogni singolo allenamento!

Un'esempio: Volete allenare il passaggio lungo?
mettete dei palloni per terra, ad una distanza sempre maggiore da un palo o un segnalatore o anche un giocatore fermo.
Ogni giocatore dovra' lanciare il pallone usando il passaggio basso (niente lanci alla football!!!) cercando di toccare il palo ad una certa altezza o passando il pallone al giocatore che la ricevera' solo se gli arriva praticamente in mano.

E' una sfida! ed e'questo l'obiettivo.

venerdì 27 marzo 2009

Esercizio 18: il Biscione!

Avete presente il gioco del serpentello che in uno spazio chiuso deve recuperare tutti i frutti che trova sulla sua strada?
Immaginate al posto del serpente una fila piu' o meno lunga di giocatori intenti a seguire il capo gruppo e soprattutto a fare gli stessi esercizi che fa il primo negli stessi spazi, esattamente come un serpente fa passando vicino a degli ostacoli o scavalcando degli oggetti.

Sicuramente un esercizio meno noioso e piu' probante che girare intorno al campo.


Mettetevi alla testa del gruppo e cominciate a correre. arrivati ad un incrocio di linee sul campo da rugby scegliete una direzione e comunicate ai vostri atleti.
Io trovo molto utile fissare la corsa in un "8" fra la linea dei cinque metri, la linea dei 15, fondo campo e meta' campo.. ma potete scegliere le linee che preferite o basarvi solo sulla direzione! provate le varie soluzioni!

Una volta cominciata la corsa utilizzate un segmento si ed uno no per realizzare semplici esercizi in una sequenza che metta in moto tutti i muscoli coinvolti nella corsa.

Potete cominciare con uno skip basso molto leggero, per continuare poi con una corsa laterale, una corsa calciata, uno skip laterale alto (corsa negli pneumatici), ed un piccolo allungo. Concentratevi nel far mantenere ai vostri atleti la distanza dal giocatore che hanno davanti ed il completo controllo sui propri movimenti.

Concludete l'esercizio lasciando libere le gambe, quindi facendo una piccola sessione di stretching per gli arti inferiori e proseguendo con delle progressioni leggere fra i cinque metri e la linea dei 15.

mercoledì 25 marzo 2009

Concentriamoci sul riscaldamento

L'importanza del riscaldamento in un gioco di grosse sollecitazione soprattutto agli arti inferiori, com'e' il touch rugby ha bisogno di un riscaldamento ben eseguito e approfondito.

Ogni atleta di una certa esperienza sa che e' necessario lavorare sul proprio fisico per migliorarne le prestazioni e le risposte sotto sforzo.
Ma soprattutto e' necessario utilizzare una porzione considerevole del proprio tempo di allenamento per imprimere nella memoria dei propri muscoli i movimenti che verranno poi compiuti durante la partita o l'allenamento.

Piu' un atleta e' maturo, piu' tempo dedichera' al proprio riscaldamento


Normalmente questo e' un aspetto che nelle squadre di Rugby Touch viene passato in secondo piano a favore del gioco o di situazioni gia' di simulazione di partita senza prima preparare il fisico allo sforzo che andra' ad affrontare. Con la conseguenza che la maggior parte degli atleti anche ad eta' relativamente basse mostra segni di affaticamento e non riesce a completare la routine di allenamento prevista.

Come dev'essere il riscaldamento nel Rugby Touch?

Non puo' essere esplosivo, ne troppo prolungato a discapito quindi delle prestazioni nel lungo periodo, successive.
Deve partire lentamente per portare "in temperatura" tutti gli atleti nel momento piu' opportuno. Verranno alternati esercizi aerobici (corsa attorno al campo, serie, ripetute con uno sforzo prolungato ma di breve intensita' muscolare e con respirazione regolare) ad esercizi anaerobici come scatti, sforzi di grande intensita' ma di breve/brevissima durata.
Il tutto per arrivare a simulare poi le situazioni che si verranno a creare in campo.

Soprattutto nel Touch e' meglio utilizzare delle piccole sfide, dei giochi fra compagni di squadra piuttosto che un allenamento gravoso dal punto di vista fisico e ripetitivo non avendo i giocatori di touch molto spesso la mentalita' cosi cara al Rugbysta di impegno e concentrazione.

Inventate giochi sempre nuovi, sfidate i giocatori a cimentarsi in gare di staffetta, in corse in spazi chiusi, in gare di velocita' di passaggio, ecc, ecc, ne vedrete delle belle ed avrete la squadra riscaldata e pronta per giocare in breve tempo.

giovedì 5 marzo 2009

Esercizio 17: Stella Warm Up

Anche questo e' un esercizio di Warm Up, cioe' di riscaldamento, per piccoli gruppi di giocatori.
Ma rispetto ad altri, la Stella ha la bellissima caratteristica di essere modulabile. La possono fare contemporaneamente un minimo di 4 giocatori fino a un massimo di 20, basta solo aumentarne le dimensioni!
create un cerchio fissando in punti equidistanti lungo la circonferenza la posizione di tutti i vostri giocatori.
Divideteli in due o piu' gruppi alternati.
Cioe' girando in torno alla stella incontrero' prima un giocatore della squadra A, poi uno della B, poi uno della A e cosi via.
Ogni giocatore dovra' correre insieme con il suo gruppo verso il centro della stella e poi tornare indietro (corsa avanti e poi di schiena potete usare 5 o 10 metri di raggio).

La corsa non sara' fine a se stessa, oltre a correre i componenti del gruppo dovranno passarsi il pallone facendo un giro completo fino a tornare il pallone al giocatore iniziale prima di tornare al loro posto nella circonferenza.

Il giocatore allora passera' il pallone al compagno dell'altro gruppo alla sua destra ed il gioco riprendera'. E' un'ottimo modello di riscaldamento, specie se associato ad esercizi in fase di riposo per tutti i giocatori del gruppo che non ha la palla.
Cioe' mentre l'altro gruppo avanza verso il centro, il gruppo che rimane deve fare 10 flessioni, 10 addominali o altro esercizio dedicato.

L'esercizio termina quando il pallone torna al primo giocatore che l'ha ricevuto.

Ottimo anche per dare ai giocatori l'opportunita' di gestire lo sforzo lungo tutto il tempo che manca alla conclusione dell'esercizio.



CLICCATE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA IN MOVIMENTO

Provatelo e poi fatemi sapere!

martedì 3 marzo 2009

Esercizio 16: il quadrato warm up

Il quadrato come unita' base del riscaldamento pre-allenamento.

E' facile da realizzare, non servono nemmeno i quattro conetti, basta usare l'incrocio delle linee del campo ed hai gia' ottenuto il tuo scopo.

E' facile da far capire ai giocatori perche' ad ogni partenza viene comunque associato un punto di arrivo che rimane fisso durante tutto l'esercizio.

E' multiplo! nel senso che puo' essere utilizzato, con differenti esercizi, per migliorare velocita' e agilita' o per fare semplicemente fiato o ancora per migliorare il passaggio della palla.

Insomma, il quadrato e' una delle basi del riscaldamento che vi propongo oggi.





Come potete vedere nell'immagine c'e' un esercizio di base, creato per allenare la tempistica del passaggio e la corsa all'indietro. Un esercizio semplice, di riscaldamento che impegna piu' il fisico che la mente rendendo automatica la corsa e la scelta della tempistica del passaggio.

ps: cliccate sull'immagine per vederla in movimento!

Come migliorare la gestione del pallone

Come far si che i vostri giocatori prestino piu' attenzione all'handling, cioe' alla gestione del pallone con le mani (bravi gli inglesi a rendere i concetti con poche parole!).

Una volta si diceva "fateli giocare tanto e toccare tanto il pallone, vedrete che miglioreranno".
Questo e' poco ma sicuro, i miglioramenti si vedono con il passare dei mesi e possono non essere sufficienti per tutti i componenti della squadra.

Come migliorare la gestione del pallone, la prontezza e la capacita' di smistarlo ai compagni?
Ecco la soluzione: sostituite al pallone una bottiglia piena d'acqua!

La bottiglia da' la sensazione "ovale" senza esserlo effettivamente ed e' molto piu' difficile da gestire, da smistare e da ricevere senza farla cadere.

Maggiore attenzione all'handling della bottiglia, maggiore attenzione al pallone che e' senz'altro piu' facile. E' un concetto forse rivoluzionario, ma effettivamente e' gia' usato nei vari sport... nel calcio e' gia' usata da molto tempo (vi ricordate gli allenamenti con la palla da tennis della NewTeam di Oliver Atton?). Vedrete i risultati in un tempo minore e saranno piu' duraturi.

Come al solito, provare per credere!

mercoledì 18 febbraio 2009

E' giusto insistere con la freccia?

La Freccia e' il gesto tecnico compiuto da 2 o piu' giocatori che permette loro di avanzare e guadagnare metri con pochi passaggi in una determinata direzione.
Immaginatevi i pick and run del Rugby (se lo conoscete) o un trenino di due o piu' giocatori che ogni volta che subiscono un touch mettono a terra il pallone e lo riportano in avanti con un solo passaggio.

Questo gesto tecnico si compie di solito in un spazio compreso fra la propria linea di meta ed il centro campo (o poco piu' in la') per poi passare ad un attacco piu' efficace.

E' giusto invece utilizzare la Freccia come base per qualsiasi azione dell'attacco sia questa anche a 5 metri dalla linea di meta avversaria?

Vediamo di analizzare le diverse situazioni.

Smettendo la Freccia a centro campo non si guadagnano facilmente gli ultimi metri sprecando tempo e tocchi per arrivare piu' vicino.
Anche smettere la freccia a dieci metri porta allo stesso risultato ma e' decisamente piu' vicino alla linea di meta.
Non smettere mai la freccia, nemmeno a due metri dalla linea di meta e' controproducente perche' il mediano corre sempre di piu' il rischio di essere toccato.

Come al solito cerchiamo il compromesso:
Centro campo e' troppo presto per smettere, dieci metri e' ancora troppo presto, cinque metri... eh... ai cinque metri occorre decidere in base a quello che avete davanti!

Ecco una tattica standard che usa la Freccia fino ai cinque metri e che la sfrutta per segnare una meta, con un piccolo accorgimento.

Durante l'esecuzione dell'ultima Freccia (fra i cinque metri e la linea di meta) il portatore di palla NON avanza verso la linea di meta ma indietreggia di lato tirando il proprio diretto difensore verso di se e contemporaneamente liberando il proprio compagno.
Quando sente che e' arrivato il momento giusto questo giocatore scatta in avanti e con la sua presenza esclude dall'azione il giocatore che difende su di lui.
Il Mediano, che lo ha seguito nell'azione ha il compito di raccogliere il pallone al volo da terra per poi guadagnare gli ultimi centimetri ed aprire il pallone dove la difesa e' in minoranza.

Provate!

giovedì 5 febbraio 2009

Le 3 P del Rugby Touch

Ecco la teoria alla base del gioco! EUREKA!
La teoria delle 3 P, i tre principi cardine del Rugby Touch:


PASSAGGIO: la base, come le singole lettere dell'alfabeto anche il passaggio e' alla base di ogni discorso/azione. Il Passaggio e' il mezzo di comunicazione fra giocatori.


POSIZIONE: lo spazio e' ampio, i giocatori pochi, la posizione diventa fondamentale. Se il Passaggio rappresenta la singola lettera, la posizione e' la frase. Una frase zoppicante non e' efficace Come una posizione errata compromette la riuscita di un'azione.


POSSESSO: Il Possesso rappresenta il contenuto, se la palla l'hai tu e' difficile che l'avversario possa servirsene per segnare. Se la palla e' tua per almeno 6 tentativi vuol dire che le singole frasi (azioni) hanno avuto senso, si sono legate insieme a formare un discorso dal contenuto efficace.

Queste sono le basi del GIOCO!!!

mercoledì 14 gennaio 2009

L'importanza del Passaggio

Recentemente, dopo una partita amichevole della squadra che alleno, mi sono accorto di una lacuna nella preparazione dei miei giocatori, in particolare di quelli che solo da pochissimo tempo hanno cominciato a giocare con un pallone ovale.
Questa carenza nella loro preparazione si puo' riassumere in una parola: Passaggio.

Il passaggio nel Touch Rugby e' molto importante, come lo e' nel Rugby.
Non esiste piu' il Rugby in cui i piloni non toccavano mai palla, ora il Rugby e' veramente diventato "totale" e cio' ha portato tutti i nuovi rugbysti a curare sempre di piu' il proprio passaggio e la gestione del pallone in generale.

I miei giocatori passavano il pallone ma senza "confidenza". Dover pensare a come eseguire un passaggio correttamente limita la possibilita' di attenzione sul dove e quando effettuare il gesto.

Me ne sono accorto perche' la squadra era davvero brava in difesa, dove il pensiero del pallone non c'e', ma non riusciva a segnare tanto quanto gli sforzi che faceva le avrebbero dovuto permettere di fare.

Insomma, per quante azioni si facciano per segnare, se la trasmissione del pallone non esce naturale come uno scambio di parole non si puo' vincere.


Dedicando negli ultimi incontri molto piu' tempo al passaggio ho trovato alcuni esercizi che posseggono la capacita'di rendere il giocatore talmente "confident" con il gesto tecnico da non doverci pensare attivamente.

Quando non devi pensare a come passare correttamente la palla puoi concentrarti su cosa e' veramente importante, il Gioco.