giovedì 16 aprile 2009

Meglio giri di campo o riscaldamento mirato?

Meglio girare intorno per delle mezzore o fare un 20-30 minuti di esercizi sempre differenti per rompere il fiato?

Ormai sapete gia' la risposta, si perche' come sempre dipende!

Dipende da cosa avete intenzione di proporre durante l'allenamento. Una corsa di 20-30 minuti aiuta a riscaldare i muscoli delle gambe e proporre una corsa che si allunga durante l'arco della stagione aumenta le capacita' polmonari dei giocatori (fa "fiato") ma questo esercizio non basta per scaldare le gambe e prepararle ad una partita di Rugby Touch.

Correre allo stesso ritmo per 20-30 minuti porta le gambe a "fissare" nella struttura dei muscoli coinvolti un certo ritmo di corsa. Il corpo in generale reagisce a quel tipo di corsa che pero' non e' propria del Rugby Touch, anzi, ne e' praticamente esclusa!

Il riscaldamento e' stato definito come momento nel quale i muscoli vengono "accompagnati" nei movimenti che dovranno poi effettuare sotto sforzo.

I movimenti che dovranno effettuare riguardano cambi di angolo di corsa, brusche frenate e accelerazioni brucianti. Momenti di pausa ridotti e grandi corse in sostegno, movimenti particolari durante il Rollball ed il Tap.

Questi sono i movimenti che devono essere presi in considerazione per primi e che dovrebbero essere presenti in un buon riscaldamento.

Intendiamoci, non che faccia male correre due - tre volte a settimana per fare fiato e tenersi in movimento, ma come riscaldamento non e' certo sufficiente ed anzi puo' diventare dannoso.

Fate correre i vostri giocatori uno o due giri di campo per iniziare a muovere le gambe, poi continuate con giochi ed esercizi lenti che man mano devono aumentare di intensita' fino ad arrivare al livello di intensita' corretto per la partita.

mercoledì 1 aprile 2009

Esercizio 19: Ad ognuno il suo

Questo esercizio serve per l'allenamento della difesa intesa come corretta valutazione delle proporzioni di forza in campo e adeguamento della posizione dei difensori.
Insomma.. detta cosi sembra una cosa seria quindi chiamiamola come la chiamano tutti i giocatori di Rugby da anni a questa parte: ad ognuno il suo!

Mettete due sacchi per il placcaggio a distanza di circa 10 metri l'uno dall'altro (in alternativa potete usare i pali dell'H).

Dividete la vostra squadra in gruppi di tre giocatori e disponeteli in 3 file parallele. Fate partire queste file dalla stessa linea dove sono posizionati i sacchi.

Posizionatevi in un qualunque punto della linea dei sacchi e rimanete fermo.

A circa 20 metri dalla linea di partenza i giocatori dovranno girare intorno ad un conetto e dovranno schierarsi a 5 metri dalla linea dei sacchi davanti ad ognuno dei sacchi ed a voi.

Una volta schierati il primo giocatore chiamera' "su" o voi chiamerete "gioco" per simulare la chiamata dell'arbitro e dovranno partire, toccare i sacchi e voi e tornare a 5 metri per poi terminare l'esercizio tornando nelle file iniziali cambiandosi di posto.

Gioco o Esercizi? Questo e' il problema!

..o meglio, questo e' il grattacapo dell'allenatore che un po' a tutti i livelli si chiede se deve insistere con il "gioco e basta" per insegnare direttamente sul campo ai suoi giocatori cosa fare in determinate situazioni o se invece deve prendere per mano i propri atleti e inventare esercizi sempre nuovi per creare almeno una base comune ai vari giocatori.

Qual'e' la risposta? cosa dobbiamo fare?!

La verita' e' che come per tutte le cose... dipende!


Dipende dalla squadra, dalla sua composizione, dal talento di ogni singolo giocatore e dalla capacita' di quel giocatore di adattarsi a situazioni imprevedibili traendo insegnamenti da quanto gli capita in campo.


Per tracciare un filo logico nella discussione ed individuare quindi almeno qualche criterio piu' stringente si puo' partire dall'esperienza dei giocatori che compongono la squadra.
Piu' i giocatori sono esperti (Rugby Union, League, Seven) maggiori saranno le probabilita' che giocando e basta imparino cio' che devono sapere e che non acquisirebbero senza difficolta' se invece si trovassero a fare esercizi.
Meno tempo e' passato da quando i giocatori si sono affacciati al mondo del Rugby Touch e piu' tempo invece andra' dedicato agli esercizi.
Questo perche' al giocatore esperto non mancano le Basic Skills le capacita' di base che servono per gestire ogni movimento non solo della palla ma anche di ogni giocatore in campo.

Il giocatore esperto ha manualita', visione di gioco (a volte pessima ma ce l'ha!), decisione... ma queste caratteristiche come le ha acquisite?!
Facendo esercizi su esercizi!!!


Allora non c'e' verso, per i giocatori neofiti gli esercizi sono fondamentali ed il "gioco e basta" praticato in molti club e' deleterio perche' e' un sistema molto piu' lento di apprendimento ed a meno di qualche talento innato dara' risultati scarsi. Ma soprattutto non insegnera' ai giocatori la logica del sacrificio, tipica dei veri Rugbysti.

Quindi devo costringere i miei giocatori a subire esercizi ripetitivi e pesanti?
No, anzi!
inventare esercizi leggeri e sempre nuovi e' una sfida per l'allenatore ed una sfida devono essere anche per i giocatori!

Partite da un movimento, un'azione o quant'altro volete allenare nei vostri atleti.
Scegliete il movimento piu' adatto e ora pensatelo in modo che ci sia competizione fra gruppi e/o sfide personali, staffette.. insomma, inventatevi qualcosa di diverso ad ogni singolo allenamento!

Un'esempio: Volete allenare il passaggio lungo?
mettete dei palloni per terra, ad una distanza sempre maggiore da un palo o un segnalatore o anche un giocatore fermo.
Ogni giocatore dovra' lanciare il pallone usando il passaggio basso (niente lanci alla football!!!) cercando di toccare il palo ad una certa altezza o passando il pallone al giocatore che la ricevera' solo se gli arriva praticamente in mano.

E' una sfida! ed e'questo l'obiettivo.